 
              Identità e indipendenza, Depuratore di San Rocco,                 
                
 
              Installazione di Chen Li sull'acqua e tributo a Leonardo da Vinci, 2019
                
Dimensioni: 18x18x18 cm cad  
              Depuratore San Rocco Milano, Località Ronchetto delle Rane  
                
 
              
                
 
Descrizione / Poetica: “la materia incatena” invece la mente è leggerissima. In “Identità e indipendenza “ ogni pezzo è un individuo, metafora di vita. Nella cultura occidentale sono molto importanti i singoli, le persone, ma per
              la cultura cinese la forza della collettività è dirompente: l’interesse del singolo, la sua indipendenza vanno di pari passo con l’interesse di tutti. Soli abbiamo una nostra particolarità, ma insieme siamo parte di tutto. L’insieme vince.
              Ogni scultura è dotata di trasparenza e bellezza perché la comunicazione e l’interazione sia visiva e addirittura osmotica. Il materiale aspira alla leggerezza, all’assenza di peso, alla luce, all’elevazione spirituale, all’infinito.
               
 
            
              Quinto Festival dei depuratori - Milano         
                
 
              "L'acqua che tocchi de' fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente."
Leonardo da Vinci
              
                
La 5° Edizione del Festival Internazionale dei Depuratori, che l’Associazione Arte da mangiare mangiare Arte organizza ogni anno e in cui coinvolge il Corpo Consolare di Milano e della Regione Lombardia e gli artisti provenienti da diverse
                Nazioni, si svolgerà presso i Depuratori di Milano San Rocco e di Milano Nosedo il 18-19-20 maggio 2019 e l’intento è quello di organizzare momenti dedicati all’arte, alla tecnologia e all’ambiente. 
              
                
                
 L’acqua come in molta pittura antica, Giorgione, Mantegna, Tiziano Vecellio, è anche in Leonardo fonte di luce. Dipingere l'acque costava. Perché l'acqua è dilatazione della visione. Il teatro ha una liquidità vicina all’acqua. Leonardo
                è il primo che scrive e dimostra l’assioma scienza=arte, arte=scienza. A tutt’oggi si discute su questo. L’acqua è una presenza nel mondo dell’arte, invasiva, problematica. Legante disgregante e motivo di vita e di morte delle opere. Cenacolo:
                è motivo di morte, l’umidità ha creato alterazioni strutturali e molecolari. Il dibattito proposto da Leonardo è un atteggiamento, profilo di artista fuori dagli schemi. La presenza dell’arte nei depuratori è intrinseca. La connessione
                arte-natura in qualche modo è un'eredità leonardesca. Il problema è ad esempio l’uso dei materiali inquinanti nei luoghi dove il ciclo dell'acqua viene rigenerato, i depuratori. Noi dobbiamo preservare la purezza dell’acqua: “O miseri
                mortali aprite li occhi”. (Rolando Bellini - storico dell'arte)
                
                
Quando ragioniamo sull'acqua non possiamo fare a meno di ragionare su Leonardo, la sua visione, la sua ereditarietà. La sua resilienza: Leonardo fallisce come scienziato, pittore, ingegnere, eppure dai suoi fallimenti si rialza e risorge
                con sempre nuove idee, nuovi progetti, nuovi successi. (Luca Caricato - storico dell'arte)
                
 Il suo approccio multidisciplinare è la vera eredità di Leonardo: siate curiosi, studiate, non accontentatevi, sembra che dica. (Anna Scaramuzza - storica dell'arte)
                
 Cosa crea un contatto tra Leonardo e l'arte contemporanea: la presenza dell'artefice nella sua opera. Ma la presenza dell'artefice non è solo nei riratti, dove c'è sicuramente quasi sempre Leonardo. Bisogna cercare la presenza dell'autore
                con un approccio nuovo. Ad esempio il ritmo della composizione del cenacolo: il movimento delle figure. Osserviamolo: è un movimento che ha dell'ondulatorio, si ispira all'acqua, al movimento dei cerchi in uno stagno quando si lancia un
                sasso. Ma si può scorgere anche il ritmo delle terzine damtesche e del canto gregoriano. Alcuni studiosi del canto hanno potuto ritrovare che le figure cantassero il Kyrie Eleyson. (Rolando Bellini - storico dell'arte)
                
 (appunti dalla giornata di conferenze e presentazione del progetto "Leonardo e l'acqua" nel Cinquecentenario dalla sua morte).